Mostra Luigi Ghirri Zone di Passaggio
Sono stato a Reggio Emilia a visitare la mostra “Luigi Ghirri. Zone di passaggio”, ospitata presso il Palazzo dei Musei.
La mostra, curata da Ilaria Campioli, esplora il tema del buio e il suo significato nell’immaginario collettivo.
Al centro dell’esposizione vi sono le numerose immagini notturne realizzate da Luigi Ghirri nel corso della sua carriera. Sono i luoghi “illuminati in maniera provvisoria, o gli spazi che vivono una loro discreta semioscurità e che solo temporaneamente diventano luminosi in maniera festosamente provvisoria“.
Nelle foto troviamo quindi spazi e luoghi caratterizzati da una luce temporanea e discreta, in cui l’illuminazione non è mai definitiva, ma sempre provvisoria, intermittente, quasi effimera. Bagliori, lampi e luci occasionali diventano strumenti per una lettura alternativa della realtà, in cui il buio non viene mai completamente annullato ma piuttosto esaltato nelle sue sfumature più sottili. La selezione delle opere si è infatti concentrata sulle fotografie di Ghirri che rappresentano luci effimere, come luminarie di chiese, sagre di paese, fuochi d’artificio. Scenari che ci mostrano un’interpretazione unica del notturno, dove la luce diventa un veicolo per riscoprire l’oscurità.
Oggi, immersi in un mondo illuminato da lampioni, fari e insegne, il buio assoluto sembra ormai irraggiungibile. La possibilità di alzare lo sguardo e vedere un cielo davvero scuro, punteggiato solo dalle stelle, è diventata sempre più rara. Eppure, Ghirri ci invita a soffermarci su quelle luci che, senza cancellare l’oscurità, la modellano e le danno profondità: piccole scintille, intermittenze fugaci, lampi improvvisi, proprio come il volo delle lucciole in una notte estiva. Ghirri la definisce “luce buona”, cioè la luce capace di rivelare l’oscurità senza cancellarla.
Luigi Ghirri, nato a Scandiano nel 1943 e morto a Reggio Emilia nel 1992, è considerato uno dei più importanti fotografi europei del XX secolo. La sua ricerca ha messo in discussione i codici della fotografia, non limitandosi alla riproduzione del reale ma sottolineando il carattere fittizio della visione e della rappresentazione.
Zone di passaggio è quindi un’occasione per riscoprire l’opera di Ghirri sotto una luce nuova, soffermandosi su quell’equilibrio fragile tra buio e luce che caratterizza le sue fotografie esposte. La mostra offre inoltre uno spunto di riflessione sulla percezione, la memoria e la bellezza discreta del buio, ma anche sull’approccio innovativo di Ghirri alla fotografia. Ghirri ha rivoluzionato il mondo della fotografia, ha aperto nuove strade superando la dicotomia tra reportage e studio.
E la sua visione della fotografia come forma d’arte aperta continua a ispirare generazioni di fotografi.
Info mostra
Luigi Ghirri. Zone di passaggio
Discrete semioscurità nelle opere di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani, Awoiska van der Molen
Mostra a cura di Ilaria Campioli
Dove
Palazzo dei Musei
Via Lazzaro Spallanzani, 1
42121 Reggio nell’Emilia (RE)
Quando
Dal 26 aprile 2024 al 2 marzo 2025
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