Matteo Abbondanza – La forma è il contenuto
Oggi vi parlo del libro fotografico “La forma è il contenuto” (ISBN 9791221448740) autoprodotto e pubblicato da Matteo Abbondanza nel 2023.
Ho avuto modo di assistere a due incontri che Matteo ha tenuto nella mia città, Mantova, e nella seconda occasione ho avuto modo anche di farmi autografare il libro.
Matteo Abbondanza è un fotografo italiano, nato a Genova nel 1976 e poi trasferitosi a Milano, dove vive dal 2002.
Ha iniziato a fotografare nel 2006 da autodidatta, prediligendo inizialmente la street photography e poi orientandosi sulla propria ricerca stilistica, basata su un’estetica sempre più netta.
La sua è una fotografia essenziale e minimalista, in cui l’estetica diventa essa stessa il contenuto e il messaggio di ogni immagine.
Con le sue foto Matteo si concentra unicamente sulla forma, puntando su delle composizioni il più possibili pulite e armoniche e cercando la non ripetibilità di ciò che fotografa. Attraverso composizioni ossessive, accostamenti di forme, combinazioni di piani e di linee, mescola realtà e immaginazione in foto dal chiaro aspetto grafico in cui l’impatto visivo è determinante.
Le sue immagini sono una ricerca formale che mira a trasmettere il suo modo di immaginare il mondo: armonico, pulito, essenziale.
In questo senso la forma è il contenuto, perché Matteo non vuole raccontare o documentare qualcosa, ma ricercare un determinato tipo di forma, un’estetica particolare.
Il libro è in formato orizzontale, dimensione 25×19 cm, ha la copertina rigida e contiene 114 immagini suddivise in sei progetti fotografici differenti, ma tutti uniti dallo stesso denominatore comune. Tutte le immagini sono infatti accomunate dallo stesso equilibrio stilistico, dalla composizione maniacale e dal punto di vista dell’autore.
Matteo nei suoi scatti presta un’attenzione quasi maniacale alla composizione, ricercando allineamenti, sovrapposizioni, geometrie. Riesce a vedere le cose in modo differente, tramite il suo particolare punto di vista. Non vuole mostrare il paesaggio così com’è, ma vuole farne vedere la sua interpretazione, come vede lui le cose dal suo particolare punto di vista.
Video recensione del libro
Le foto e i progetti presentati nel libro
Passiamo quindi ai sei progetti presentati nel libro.
Far horizons
In questo progetto Matteo cerca di far comunicare tra loro il mare e vari elementi architettonici. L’obiettivo è usare la linea dell’orizzonte del mare per abbinarla ad altri elementi e creare delle composizioni. Abbiamo quindi delle composizioni molto pulite in cui troviamo vari giochi di linee, forme, luci e ombre.
Visto che tutte le sue foto si basano essenzialmente sulla forma e sull’estetica, quella deve essere perfetta, perché è proprio la forma l’oggetto dello scatto.
Abbiamo quindi ad esempio delle varie righe di colore che hanno tutte la stessa dimensione.
Oppure la fascia azzurra sul palo di un gazebo si giustappone perfettamente alla fascia di mare.
PS: se vi piace questo tipo di fotografia, date un’occhiata anche al progetto fotografico “Link” di Alberto Selvestrel.
Real dreams
Qui abbiamo foto che ritraggono degli abbinamenti tra le nuvole ed altri elementi artificiali, sempre con un approccio minimalista. Nelle foto non ci sono elementi di disturbo, sono molto pulite. La nuvola, abbinata ad un altro elemento, acquisisce un nuovo significato.
C’è grande pulizia, nelle immagini sono solo gli elementi che l’autore vuole fare vedere, non ci sono mai elementi di disturbo. Per fare questo a volte l’autore ha dichiarato di fare uso anche della post produzione, perché quello che conta per lui è il risultato finale che vuole presentare all’osservatore, il frutto della sua visione.
Abbiamo quindi ad esempio una nuvola che sembra agganciata al gancio di una gru o una nuvola perfettamente inserita tra due rami di un albero.
In questo scatto troviamo invece una nuvola dentro a un canestro da basket.
Ma nel libro ne troviamo molte altre: una nuvola perfettamente abbinata a una macchia bianca su un muretto, una nuvola che sembra essere distesa al filo e attaccata con una molletta, delle nuvole incorniciate da elementi architettonici, una nuvola che sostituisce la lampada di un lampione.
Imaginary reality
In questi scatti Matteo offre la sua interpretazione del paesaggio urbano, sempre lavorando sull’accostamento delle linee compositive. Sono immagini pulite ed essenziali in cui vengono abbinati tra loro elementi naturali e artificiali. È una ricerca sugli spazi negativi. II racconto è in un certo senso determinato dagli spazi negativi, dallo spazio intorno al soggetto rappresentato. Il soggetto acquisisce un senso solo perché inserito in un determinato spazio negativo.
Esempio quello che da senso al lampione in questa fotografia è l’ambiente circostante, è l’ombra proiettata sul muro che ricorda la luce emessa dal lampione.
I questi due scatti vediamo invece la luna perfettamente allineata in mezzo a due lampioni circolari (foto a sinistra) e il cartello stradale di divieto che ha gli stessi colori del palazzo a fianco (foto a destra).
Oppure in questo scatto sulla sinistra la luna sembra appoggiata sul filo della luce.
Air lines
Air lines è una pura ricerca estetica che vede come protagoniste le scie degli aerei presenti nel cielo. Queste linee vengono messe in connessione con altri elementi architettonici e naturali alla ricerca dell’essenzialità. Anche in questo caso è il punto di vista, il posizionamento della fotocamera a fare la differenza, a rendere particolare e unica l’immagine mettendo in comunicazione elementi apparentemente molto lontani tra di loro.
Abbiamo quindi varie geometrie e connessioni create dalle sciee aeree.
Life anyway
Questo progetto vede come protagonisti gli alberi, che vengono fotografati inseriti in un contesto essenziale in cui i colori e i giochi di ombre sono funzionali alla narrazione.
Ad esempio in queste due foto abbiamo l’ombra proiettata su un muro che si giustappone all’albero che si trova dietro al muro, dando l’idea di essere un tutt’uno.
Almost alives
L’ultimo progetto presentato è l’unico in bianco e nero e l’unico che prevede la presenza umana. Si discosta molto dai precedenti. Si tratta infatti delle foto scattate da Matteo anni prima, quando si dedicava alla street photography. Obiettivo di questo progetto era rappresentare i soggetti solitari in ambienti potenti con lo scopo di sottolinearne l’isolamento e la malinconia. Già da questi scatti si nota l’attenzione di Matteo per la composizione. Matteo approcciava la street in modo minimalista e geometrico, ed è stato questo il punto di partenza della sua ricerca stilistica, che lo ha portato poi a sviluppare la sua visione.
In conclusione è un libro molto interessante, Matteo ha uno stile fotografico che a me piace molto. Quello che accomuna tutti i suoi scatti è il suo particolare punto di vista e la voglia di creare immagini che non raccontino o documentino la realtà così com’è, ma che la interpretino secondo uno stile ben preciso. Uno stile che ricerca pulizia, equilibrio visivo, armonia e semplicità.
Dati del libro
Nome del libro: La forma è il contenuto
Autore: Matteo Abbondanza
Prefazione: Pierpaolo Curti
Editore: Youcanprint
Data di pubblicazione: 19 gennaio 2023
Numero di pagine: 144 pagine
ISBN-13: 979-1221448740