Cosa ho imparato sulla fotografia da Settimio Benedusi
Venerdì 29 marzo 2019 ho assistito alla lectio magistralis di Settimio Benedusi che si è tenuta a Mantova nella Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi. Titolo dell’incontro era: “Fotografare è facile per tutti, tranne che per i fotografi”.
È stato un evento molto piacevole in cui Benedusi, fotografo ligure che si definisce un “faccista” (con due c), ha raccontato la sua storia e la sua visione della fotografia.
Anche in questo caso vi riporto i miei takeaways, i concetti chiave da portare a casa, quello che ho imparato sulla fotografia da Settimio Benedusi.
1. La fotografia è una cosa importante
La fotografia è importante per due motivi.
Per prima cosa perché ha permesso a tutti il privilegio di avere un racconto iconografico della propria faccia. Prima della fotografia, solamente i ricchi e i nobili potevano avere in casa un quadro con dipinta la propria faccia. Infatti oggi poche persone hanno in casa un quadro di un proprio avo, ma tutti abbiamo in casa una foto dei nostri nonni o bisnonni. E questo è un grande privilegio. La fotografia offre a chiunque la possibilità di dare testimonianza del proprio passaggio su questo pianeta.
Il secondo motivo è che la fotografia permette di documentare, e quindi di fare vedere a tutti, alcune crude realtà come le guerre. Mentre nell’antichità le guerre venivano raccontate come qualcosa di eroico, la fotografia ha permesso a tutti di vedere che le guerre in realtà sono una tragedia.
2. La fotografia ha un valore
In questo mondo in cui chiunque ha una fotocamera in tasca e può condividere foto sui social in tempo reale, la fotografia ha ancora una sua importanza? Ci sono fotografi, magari fotoamatori o fotografi alle prime armi, che non si fanno pagare per i loro servizi. La fotografia ha quindi ancora un valore? Sì. Benedusi ha raccontato il suo esperimento. È partito da Imperia a piedi con l’obiettivo di arrivare a Milano con zero soldi in tasca, semplicemente barattando il mangiare-bere-dormire con una sua fotografia. Tu mi dai da mangiare o mi ospiti a dormire, e io in cambio ti faccio una foto a quello che vuoi tu. E ci è riuscito. Senza dire che era “Settimio Benedusi”. A testimonianza che la fotografia è ancora una cosa che ha valore! E che bisogna farsi pagare per i propri servizi.
3. Le fotografie stampate hanno un enorme valore
Con gli smartphone siamo tutti fotografi. Ma cosa fotografiamo? Tramonti, gattini, quello che mangiamo. Scattiamo migliaia di foto inutili, che teniamo sul telefonino, senza stamparle. E quindi prima o poi le perderemo. In questo modo rischiamo però che i nostri figli non abbiano una nostra foto. Benedusi crede invece nell’importanza di stampare le fotografie. Per questo ha lanciato il progetto “Ricordi stampati”, un tour itinerante in alcuni mercati o piazze italiane, per dare importanza al ritratto fotografico stampato su carta. In questo modo ogni “persona normale” poteva andare nel tendone allestito da Benedusi a farsi fare un ritratto a un fotografo professionista e uscire subito con la propria foto stampata, pagando un prezzo accessibile.