Alberto Selvestrel – Link
Link è il primo libro fotografico di Alberto Selvestrel, autoprodotto e pubblicato nel 2019.
Alberto Selvestrel è un giovane fotografo piemontese, nato a Torino nel 1996.
Il libro si chiama Link, che significa connessione, proprio perché in questo progetto Selvestrel ha deciso di linkare, di mettere in connessione tra loro, architettura e natura.
Il libro, in formato 30,5 x 23,5 cm, ha la copertina cartonata e contiene 20 fotografie a colori, tutte in formato orizzontale, scattate al mare in Italia, Spagna e Olanda tra il 2016 e il 2019.
Selvestrel ha effettuato una ricerca molto particolare sulla struttura, sulla composizione e sul come rendere un’immagine diversa grazie a un punto di vista unico. Ha quindi giocato con le giustapposizioni, sfruttando la bidimensionalità delle fotografie in modo che tutto venisse schiacciato tutto sullo stesso piano, senza profondità. Cambiando il punto di vista e giocando con i piani, è riuscito a creare delle immagini che offrono un punto di vista differente, facendo comunicare l’architettura e la natura. Sono questi i due protagonisti dei suoi scatti, la figura umana non è infatti mai presente, quasi a significare che la sfera naturale e quella architettonica si potranno un giorno integrare, ma senza la presenza dell’uomo.
Partendo dal dato di fatto che tutto ormai è già stato fotografato, è riuscito a trovare la sua peculiarità, un suo stile personale che lo contraddistingue e differenzia. È riuscito a reinventare il paesaggio e dargli una sua visione, una sua chiave stilistica. Ha trovato quindi il suo modo di vedere le cose, diventando un autore con uno stile riconoscibile tramite i suoi scatti.
Video recensione del libro
Come lui stesso ha confermato, nelle sue foto non c’è fotoritocco, non c’è un montaggio, è tutto stato fatto in fase di scatto. Questo richiede ovviamente una grande capacità di osservazione e molta precisione, per riuscire a trovare il punto di vista corretto in modo che tutti gli elementi si allineino alla perfezione.
Nelle sue foto riesce a essere selettivo, prende delle porzioni della realtà e le reinterpreta tramite un taglio particolare. Le sue fotografie sono infatti molto pulite e senza elementi di disturbo.
Ha una grande attenzione per i dettagli. Perché ha trovato nei dettagli il suo particolare punto di vista. Sono i dettagli che rendono le sue immagini uniche. Applicando un processo di selezione, quindi andando a togliere, Selvestrel è riuscito a mettere tutto sullo stesso piano. Nei suoi scatti architettura e natura perdono significato in quanto tali, ma assumono un nuovo significato sul piano bidimensionale, come in un dipinto astratto.
Architettura e natura entrano in simbiosi con un gioco di linee e di forme. E questo “link”, questa connessione, la troviamo in tutte le immagini del libro.
Abbiamo ad esempio la foto in copertina in cui questi due blocchi di colore rosso e bianco sono di un balcone di un edificio delle Cinque Terre. Sullo sfondo sbuca una piccola porzione di costa. E qui abbiamo due connessioni: la costa che riempie lo stesso spazio della riga bianca, e la linea di giunzione tra bianco e rosso che continua con la fascia di nuvola bianca presente nel cielo. In questo caso Selvestrel ha quindi sfruttato il balcone per farlo dialogare con gli elementi in lontananza.
Oltre all’aspetto compositivo, Selvestrel punta anche a veicolare un pensiero con le sue foto. Oltre ad essere una connessione tra linee e forme, le foto lasciano spazio all’interpretazione dell’osservatore, che può attribuire il suo significato personale a ogni scatto.
In tutte le sue fotografie Selvestrel applica una scomposizione in forme geometriche. Ad esempio in questo scatto abbiamo un piccolo rettangolo di mare, la forma geometrica del cielo, le due architetture, l’ombra. Tutto viene ridotto a una forma geometrica.
Si è focalizzato sulla composizione e sulla luce per proporre delle immagini che avessero un punto di vista differente dal solito. Ha giocato con la stratificazione dei piani.
La luce e il momento dell’anno o della giornata possono infatti cambiare l’aspetto di una architettura.
Questo ci insegna quanto sia importante previsualizzare le immagini e saper gestire la luce. Questa foto qui sotto è stata scattata a Barcellona. Selvestrel racconta di essere stato in questo posto al mattino, e dopo aver studiato gli spostamenti del sole, è tornato alla sera per avere le ombre che hanno poi dato vita allo scatto. Solo grazie alla luce si è infatti generato questo incastro di linee e di forme che l’autore ricercava per questo progetto.
Altre volte la capacità di visualizzare una scena e la rapidità di scatto sono fondamentali per cogliere dei dettagli che a pochi minuti di distanza si sarebbero persi. In questa foto scattata in Olanda questa linea orizzontale che vediamo è una nuvola che si trova dietro al palo giallo (non si tratta di un riflesso), che in questo esatto istante e con questo punto di ripresa dialogava bene con la parte inclinata del palo. Si è creata quindi una connessione tra l’elemento architettonico, il palo giallo, e l’elemento naturale, la nuvola.
Qui abbiamo invece più connessioni e troviamo anche un buon equilibrio a livello di composizione. Abbiamo la sabbia che crea una forma triangolare il cui vertice combacia con il muretto bianco, che a sua volta si allinea perfettamente con il mare sulla destra.
Come detto prima, in alcuni casi tornando nello stesso posto a distanza di tempo si possono trovare connessioni differenti. Ne sono un esempio questi due scatti, fatti tutti e due nello stesso posto in Liguria ma a distanza di un anno.
Nella prima foto abbiamo una connessione tra l’architettura e il mare, con la linea dipinta sul muro che dialoga con l’orizzonte del mare.
Mentre nel secondo scatto ci sono due connessioni: tra spiaggia e architettura e tra mare e architettura.
In questa foto sembra che ci sia una lunga spiaggia di sabbia bianca con il mare in lontananza, ma in realtà la parte bianca è il tettuccio di una cabina in spiaggia. Anche in questo caso il fotografo, tramite la ricerca di un punto di vista differente, è riuscito a creare un’immagine molto particolare, che colpisce l’osservatore.
Il discorso della pazienza e dell’attesa lo troviamo anche in questo scatto fatto in Puglia. Il fotografo ha visto arrivare le nuvole e ha aspettato in modo che ci fosse non solo la connessione tra lo spigolo del gradino e il mare ma anche tra il gradino superiore e le nuvole.
Anche in questa foto, scattata in Olanda, il punto di scatto è stato ricercato in modo da far comunicare i vari piani. Vediamo infatti che il colore azzurro del palo di legno combacia con la linea azzurra del mare sullo sfondo.
In conclusione, mi sono piaciuti molto sia libro che il progetto con questo particolare tipo di ricerca artistica. Tramite i link tra paesaggio e architettura Selvestrel è riuscito a trovare il modo di esprimere il suo stile e a colpire l’osservatore tramite la ricerca dei dettagli e delle giustapposizioni.
PS: se vi piace questo tipo di fotografia, date un’occhiata anche alla mia recensione del libro “La forma è il contenuto” di Matteo Abbondanza.
Dati del libro
Titolo: Link
Autore: Alberto Selvestrel
Editore: autopubblicato
Lingua: italiano e inglese
Data di pubblicazione: 1 marzo 2019
Tipo di copertina: rigida
Numero di pagine: 56
ISBN: 979-1220045339