La street photography secondo Matt Stuart
Matt Stuart, classe 1974, è uno street photographer londinese. Ha fotografato in strada a Londra per oltre 20 anni, ma è anche fotografo di professione. In strada fotografa a colori, prevalentemente in analogico con una Leica MP e un 35mm.
Ecco 4 cose che ho imparato da Matt Stuart sulla fotografia di strada.
1. La street photography si fa da soli. E ci vuole perseveranza
Nel 2016, all’opening della sua mostra “Look both ways” al Leica Store di Miami, Matt Stuart ha tenuto una talk di presentazione delle sue opere esposte. Nell’occasione ha raccontato un aneddoto interessante riguardo una delle sue foto più famose, quella del pavone scattata nel 2006 in New Bond Street a Londra.
Matt Stuart ha raccontato che gli ci sono voluti sei mesi per ottenere questa foto. Per sei mesi ha passeggiato in questa via davanti a questo advertising di Harry Winston perché lo riteneva interessante, in attesa che qualcosa rendesse veramente interessante lo scatto.
Ma l’aneddoto interessante è che quel giorno lui si è trovato lì con Joel Meyerowitz (grande fotografo di strada statunitense, classe 1938). Meyerowitz due settimane prima aveva scritto una email a Matt Stuart (non si erano mai parlati prima di allora) dicendogli che gli piacevano i suoi lavori, che sarebbe venuto a Londra e che voleva uscire a fotografare insieme a lui per la city. Quel giorno hanno passeggiato insieme per Londra, fotografando. Poi sono arrivati in questa via, dove per sei mesi Matt Stuart aspettava di concretizzare lo scatto con il pavone del cartellone pubblicitario. E proprio quel giorno qualcuno aveva posizionato un cassone per i rifiuti dei cantieri edili proprio davanti al manifesto pubblicitario, e sopra c’era anche un telo blu che richiamava il colore del pavone. Matt Stuart ha quindi guardato Joel e gli ha detto: “Joel, guarda. È mia questa foto!“.
Ma cosa sarebbe successo se entrambi avessero scattato la foto quel giorno? Di chi sarebbe stata? La morale è: andate sempre da soli a scattare per strada!
2. L’attesa è importante, ma anche la fortuna
Matt Stuart ha raccontato il dietro le quinte dello scatto dove si vede un piccone in primo piano e tante gambe nere sullo sfondo (la foto è anche la copertina del libro “Street Photography Now“, mentre la foto del punto 1 è il retro di copertina dello stesso libro).
La foto è stata scattata a Londra, a Trafalgar Square. Matt si era inginocchiato per terra e il suo obiettivo era quello di avere molte gambe nere che camminavano in varie forme grafiche. Ha atteso parecchio per cercare di ottenere questo scatto. È stato inginocchiato col sedere per aria per circa mezz’ora, quando all’improvviso un piccione è entrato nella scena.
Istintivamente Matt ha scattato, ma solo dopo ha notato la combinazione di gambe anche sullo sfondo. È successo tutto così in fretta che non era esattamente sicuro di ciò che aveva scattato (anche perché scatta a pellicola, quindi non aveva rivisto subito l’immagine sullo schermo). E invece le gambe erano all’interno delle gambe, e un cappotto richiamava la coda del piccione. Aveva colto il momento!
3. Le 3 “F” della street photography
Quando si scatta in strada si possono avere differenti approcci. Matt Stuart riassume questi approcci alla street photography con tre effe: Fishing, Following, Fuck.
La prima “f” è quella di fishing, cioè pescare. Una volta trovato uno sfondo ideale per uno scatto, in cui si pensa che stia per accadere qualcosa, si aspetta che la giusta combinazione di elementi entri nella scena.
La seconda “f” è quella di following, cioè seguire. E’ una tecnica differente dalla precedente, consiste nel seguire un soggetto che si ritiene interessante per aspettare di avere una composizione buona per lo scatto, un buono fondo, o la corretta esposizione. E’ importante in questi casi “previsualizzare” il potenziale scatto.
La terza “f” è quella di fuck, fanculo (quando si perde lo scatto). Perché quando si è in giro per strada si deve essere sempre pronti per l’imprevisto. A volte una scena che si pone davanti ai nostri occhi può durare un solo istante e magari quando non ce l’aspettiamo. Bisogna quindi essere sempre vigili e reattivi.
4. In strada fuoco manuale e iperfocale sono meglio dell’autofocus
Matt Stuart sostiene che in strada gli scatti spesso si materializzano e poi scompaiono così rapidamente che anche il sistema di messa a fuoco automatica più veloce non riuscirebbe a tenere il passo. Stuart, che scatta in analogico (di solito con una Leica MP), utilizza l’iperfocale e il fuoco zonale. In una giornata di sole, con un obiettivo 35mm, solitamente imposta la macchina fotografica su f/11, con tempo di scatto di 1/500 e setta il fuoco manuale a 12 piedi (circa 3,5 metri). In questo modo ha tutto a fuoco da 6 piedi (circa 1,8 metri) a infinito. In questo modo non deve perdere tempo a mettere a fuoco, ma può concentrarsi su quello che accade. Ne ho parlato nel mio articolo su come Matt Stuart imposta la Leica MP per la street photography.
Fonti e approfondimenti:
– mattstuart.com (sito ufficiale di Matt Stuart)
– youtube.com (Matt Stuart: Look Both Ways | Gallery Opening at Leica Store Miami – March 31, 2016)
– aol.com (A Guide to Street Photography: Matt Stuart and Manual Focusing)
– zonefocus.net (Matt Stuart: three f’s of street photography)