Garry Winogrand: All Things Are Photographable
“Garry Winogrand: All Things Are Photographable” è un film documentario del 2018 diretto e prodotto da Sasha Waters Freyer.
Il documentario è dedicato alla vita e al lavoro del fotografo americano Garry Winogrand (1928-1984).
Descritto come un poeta, un atleta o un filosofo della fotografia, Garry Winogrand ha raccontato tramite le sue fotografie l’America degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.
Oggi viene considerato un visionario, un pioniere della street photography, anche se Winogrand odiava l’etichetta di “street photographer”.
Con la sua Leica M4 ha scattato oltre un milione di fotografie, ma d’altronde la sua visione era che “ogni cosa può essere fotografata”, e alla morte ha lasciato migliaia di rullini non sviluppati.
In questo documentario vengono ripercorse la vita privata e il lavoro fotografico di Winogrand grazie alle sue fotografie, a spezzoni di filmati da lui realizzati e alle interviste a fotografi e persone che lo hanno frequentato. Sono incluse nel docufilm anche delle immagini inedite, provenienti dalle migliaia di pellicole non sviluppate a causa della sua morte improvvisa per tumore alla colecisti nel 1984 solo un mese dopo la diagnosi.
Il film combina bene la storia del fotografo e l’analisi del lavoro fotografico. Grazie all’intervista alla sua prima moglie (Garry Winogrand si sposò tre volte) viene ricostruita la sua vita privata, mentre grazie alle testimonianze di fotografi e curatori viene raccontata la sua vita di fotografo. Vengono inoltre proposti spezzoni di interviste televisive, discorsi tenuti in eventi o corsi da Winogrand, e anche alcuni filmati che lo vedono all’opera per strada. È possibile quindi capire quanto gli piacesse essere sempre in movimento in strada, in mezzo alla gente e senza cercare di passare inosservato.
È un film che esplora la fotografia di Winogrand, inizialmente derisa dalla critica del tempo, ma oggi capace di lasciare un segno duraturo nel linguaggio contemporaneo.
Quando scorrono le serie delle sue fotografie nei vari periodi della sua vita (prima a New York e poi in Texas e in California), con in sottofondo brani musicali dell’epoca, non si può non farsi emozionare e trascinare nell’atmosfera del tempo, analizzando gli scatti tenendo conto del contesto sociale, culturale e politico degli anni in cui sono state scattate.
Tra gli intervistati troviamo: Thomas Roma, Jeffrey Fraenkel, Jeffrey Henson Scales, Matt Stuart, Tod Papageorge, Leo Rubinfien, Matthew Weiner, Susan Kismaric, Adrienne Lubeau, Erin O’Toole, Shelley Rice, Laurie Simmons, Michael Ernest Sweet. Ed è bello notare come anche tra i suoi amici, artisti, fotografi e critici, non tutti la pensassero alla stessa maniera, fornendo interpretazioni differenti del significato sociale e personale di vari scatti.
Winogrand fotografava per studiare chi siamo e come ci sentiamo. Rifiutava l’estetica assoluta dell’immagine. Voleva solo registrare quello che aveva davanti. Usava la fotografia come strumento di indagine. Il suo è stato un percorso personale e artistico, che si distanzia dal fotogiornalismo.
Lui indagava la società così com’era, metteva a nudo la società americana con i suoi vizi e le sue virtù. Raccontava il quotidiano senza voler per forza stupire lo spettatore. Sentiva l’esigenza di documentare tramite la fotografia.
Questa per lui è stata quasi un’ossessione. Scattava in continuazione (per questo alcuni lo definiscono “il primo fotografo digitale”, anche se ha sempre scattato solo in analogico). Tant’è che spesso trascura la famiglia. La ex moglie dichiara: “vivere con lui era come essere sposata con un obiettivo”.
Ne consiglio la visione a chi ama Winogrand e in generale a chi apprezza la street photography. Lo ritengo un film interessante che ci fa capire il punto di vista di Winogrand, e che può sicuramente essere una fonte di ispirazione per fotografi e appassionati.
Scheda del film
Titolo: Garry Winogrand: All Things Are Photographable
Regia: Sasha Waters Freyer
Paese e anno: USA, 2018
Durata: 91 minuti
Cast: Geoff Dyer, Jeffrey Fraenkel, Susan Kismaric, Adrienne Lubeau, Erin O’Toole, Tod Papageorge, Shelley Rice, Thomas Roma, Leo Rubinfien, Jefferson Henson Scales, Laurie Simmons, Matt Stuart, Michael Ernest Sweet, Matthew Weiner
Il documentario è in inglese, ma è possibile vederlo con i sottotitoli in italiano. Ora è disponibile on demand sul sito ufficiale https://www.winograndthefilm.com/watch-at-home/