Storia della foto di Papa Francesco in metropolitana a Buenos Aires nel 2008
Con la morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, è tornata attuale questa fotografia, di cui vi voglio raccontare la storia.
Si tratta di una delle foto più iconiche di Jorge Bergoglio, ed è stata scattata a Buenos Aires (Argentina) nel 2008 da Pablo Leguizamón.
La fotografia ritrae Jorge Mario Bergoglio quando era ancora cardinale a Buenos Aires, prima di essere eletto Pontefice nel 2013.
L’immagine è particolarmente famosa perché lo ritrae viaggiare in metropolitana come una persona comune. Era il 24 maggio 2008 e Bergoglio aveva preso la metro A per recarsi in Plaza de Mayo per la celebrazione del Corpus Domini sui gradini della cattedrale di Buenos Aires.

Fotografia di Pablo Leguizamon / Associated Press – Buenos Aires, 2008
All’epoca Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires ed era noto già allora per il suo stile di vita umile e sobrio: rifiutava l’auto di servizio, preferendo spostarsi a piedi o usando i mezzi pubblici.
Questo atteggiamento rifletteva la sua visione della “Chiesa povera per i poveri“, una Chiesa che non si chiude nelle stanze del potere ma che va incontro alle persone più fragili.
Analizzando la foto vediamo che Bergoglio è seduto su una panchina di legno, con un’espressione tranquilla e un piccolo sorriso. Indossa un semplice cappotto nero, senza insegne ecclesiastiche evidenti. Attorno a lui, passeggeri comuni, alcuni in piedi e altri seduti, come in una normale scena di vita cittadina.
Un cardinale che viaggia in mezzo alla gente, senza scorta, senza privilegi, mescolandosi ai pendolari. Questo suo atteggiamento quotidiano e comune è stato uno degli aspetti che più hanno colpito il mondo quando è diventato Papa. In contrasto con l’immagine tradizionale della gerarchia ecclesiastica, questa immagine simboleggia una Chiesa che scende tra la gente, che ascolta, che non ha paura del mondo reale. In questa foto troviamo un pastore che condivide la vita del suo gregge.
Questa immagine è diventata un simbolo potente, silenzioso ma eloquente, che ha colpito l’immaginario collettivo proprio perché è semplice. Non è una messa solenne, non è un discorso teologico: è un uomo su un vagone della metro. Ma in quell’uomo c’era già tutta la rivoluzione di Papa Francesco.