La fotografia secondo Fan Ho
Fan Ho è stato un grande fotografo cinese, nato a Shanghai (Cina) l’8 ottobre 1931 e morto a San Jose (California, Stati Uniti) il 19 giugno 2016.
È considerato uno dei maestri della street photography. Ha iniziato a fotografare molto giovane, all’età di 14 anni, da autodidatta.
Nel 1949 si trasferì con la sua famiglia a Hong Kong, e proprio qui, negli anni Cinquanta e Sessanta, Fan Ho scatta le sue foto più famose. In questo periodo a Hong Kong il numero di abitanti aumenta vertiginosamente per via dei rifugiati dalle guerre. Ma nonostante questo, nelle sue foto Fan Ho non ritrae le folle e la realtà caotica, ma individui solitari, riesce a scovare l’intimità di alcuni soggetti. Le sue foto sfruttano luci, ombre, e geometrie.
Ha quasi sempre scattato con una Rolleiflex a doppio obiettivo, in bianco e nero, ed è riuscito ad utilizzare sapientemente luce e fumo per aggiungere o migliorare drammaticità e atmosfera alle sue immagini. Inoltre ha saputo sfruttare al meglio anche le geometrie e le ombre per attirare l’attenzione dell’osservatore su un determinato soggetto. Ha avuto un controllo magistrale di soggetto, ambiente, luce e composizione, creando foto che comunicano e generano emozioni.
Ecco alcune cose che ho imparato sulla fotografia di Fan Ho.
Le foto raccontano storie
I lavori fotografici di Fan Ho raccontano delle storie. Ecco perché, nella sua vita Fan Ho è stato anche registra cinematografico, ricevendo anche dei premi per i suoi lavori. Sia la fotografia che il cinema usano le immagini per raccontare una storia, per esprimere le emozioni dell’autore.
Da giovane Fan Ho, ai tempi della scuola, scriveva romanzi, racconti e poesie e pensava da grande di diventare scrittore. Ha preferito poi la passione per la fotografia, e ha usato la mia macchina fotografica per esprimersi e raccontare storie.
Approaching Shadow era una foto in posa
Una delle sue foto più famose è “Approaching Shadow” del 1954, che nel 2015 è stata venduta all’asta per 48.000 dollari.
In merito a questo scatto, in un’intervista al South China Morning Post ha dichiarato che aveva visto un muro bianco vicino a Causeway Bay, quindi aveva chiesto a sua cugina di stare lì ferma. È lei la ragazza ritratta appoggiata alla parete, di fronte all’ombra si avvicina. Fan Ho ha prima creato la composizione, e poi l’ha finita aggiungendo l’ombra scura triangolare in camera oscura. In realtà non c’era ombra sul muro. Ha “creato” questa immagine per esprimere il concetto che la giovinezza della ragazza sarebbe svanita, e che ognuno ha lo stesso destino.
In questo video racconto la storia di questa foto.
Aspettare il momento decisivo
Per quanto riguarda la ricerca del momento decisivo, il suo criterio è: trovo una posizione che mi piace e aspetto fino a quando non appare il soggetto adatto, l’illuminazione, l’atmosfera e la composizione che corrispondono a un certo climax che mi ero prefissato.
Aspetti il soggetto che può toccarti il cuore e quando arrivi nella posizione giusta e lo combini con lo sfondo giusto e con l’illuminazione giusta, fai clic sulla fotocamera in quel momento decisivo. Per questo bisogna sapere aspettare, aspettare, e avere pazienza.
Usare il formato quadrato per poi croppare
Fan Ho scattava con una Rolleiflex perché amava il formato quadrato. La dimensione quadrata del negativo era adatta al suo scopo di ritaglio: gli piaceva scattare in formato quadrato per poter poi ritagliare la foto verticalmente o orizzontalmente.
Una fotocamera è abbastanza
Riguardo all’attrezzatura, Fan Ho ha dichiarato di usare solo una macchina fotografica, “forse perché sono pigro o forse perché era troppo pesante portarne due”.
Il fotografo è come un cowboy con una pallottola
Fan Ho ha detto che ai suoi tempi le pellicole erano costose e quindi un clic sulla macchina fotografica costava denaro. Per questo si sentiva come un cowboy con una sola pallottola a disposizione, e non con una mitragliatrice, in cerca del momento decisivo.
La sua foto preferita è As Evening Hurries By
Tra le sue foto, quella che ama di più è “As Evening Hurries By”. Fan Ho ha scattato questa foto nel 1955 nel distretto occidentale di Hong Kong. All’epoca studiava letteratura cinese e aveva letto una poesia che lo aveva colpito. Quindi ha voluto trovare un posto che avesse la stessa sensazione che lui aveva avuto dalla poesia. L’umore, l’atmosfera e il personaggio principale, tutti dovevano esprimere la stessa emozione della poesia. Una volta trovata la posizione, ci è andato per molti giorni. Il momento decisivo è stato quello con il carrello a triciclo, gli uomini che camminano verso casa, il silenzio seguito dalla risacca che si infrange sulle pareti, la luce bassa.
La tecnica non è così importante
La filosofia di Fan Ho è che la tecnica fotografica non è troppo importante. È più importante usare gli occhi, la mente e il cuore. La tecnica è qualcosa che tutti possono imparare. Ma se vuoi portare la tua fotografia a un livello superiore, devi comunicare qualcosa con le tue foto.
Farsi ispirare anche da altre arti
Fan Ho ha dichiarato di adorare Brahms, Mahler, Stravinsky. Aveva studiato letteratura cinese, e ha dichiarato che le sue foto sono state influenzate dalla poesia, dalla musica, ma anche dai drammi di Shakespeare, dalle tragedie greche e dai romanzi di Hemingway. È quindi importante trarre ispirazione non solamente da altri fotografi, ma anche da altre arti.
Fonti e approfondimenti:
– fanho-forgetmenot.com (galleria foto più famose di Fan Ho, dal sito ufficiale Fan Ho Forget Me Not)
– scmp.com (South China Morning Post – Ho Fan: In Memory of Hong Kong’s Iconic Photographer, 22/6/2016)
– leicaliker.com (FAN HO, Hong Kong Master Street Photographer, 11/1/2013)
– amazon.it (libro Fan Ho: Hong Kong Yesterday)
Eccezionali le foto presentate, ma anche i commenti sono adeguati. Mi piace il bianco nero, ora ancora di più. HO imparato qualcosa.
Mi fa davvero piacere leggere questo tuo commento Francesco. Grazie
Molto piacevole, naturalmente non esauriente, ci mancherebbe, però perfetto per centrare un personaggio, creare curiosità e spingere ad approfondire.
Ti ringrazio Aldo.